"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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CERVETERI
FESTA DELL'OLIO NUOVO

Cerveteri (RM) ospiterà, domenica 6 dicembre 2015, la VII° edizione della Festa dell'Olio nuovo di Cerveteri.
L'evento sarà dedicato ai prodotti agricoli e alle bellezze storiche e paesaggistiche del territorio ceretano e permetterà di visitare stand riservati ai prodotti artigianali locali; sarà inoltre attivo il servizio di trasporto Caere Express tra la città di Cerveteri e la vicina Necropoli della Banditaccia, visitabile gratuitamente, insieme al Museo Nazionale di Cerveteri, in occasione dell'iniziativa "Domenica al Museo" promossa dal ministero dei Beni Culturali.

CONVEGNO
La Festa sarà accompagnata da un convegno, ospitato dalla Sala Ruspoli (ore 10.00, Piazza S. Maria), dedicato all'Olio extra vergine di oliva.

ESCURSIONE
In occasione della Festa dell'Olio Nuovo l'Ass. Federtrek organizza un'escursione gratuita in territorio cerite (della durata di mezza giornata) con visita alla Necropoli della Banditaccia e agli stand degli espositori e dei produttori.

IL MUSEO DI CERVETERI Il Museo Nazionale Archeologico Cerite, inaugurato nel 1967, è ospitato dalle sale del castello Ruspoli, nel centro storico della città di Cerveteri, e conserva reperti emersi durante gli scavi effettuati nelle necropoli ceretane e presso il locale antico insediamento etrusco.
Sono esposti oggetti datati alla fase villanoviana (come i corredi rinvenuti presso il sepolcreto del Sorbo), al periodo orientalizzante, all'epoca arcaica, all'età ellenistica (come i sarcofagi rinvenuti nella tomba del Tamsnie e nella Tomba dei Sarcofagi) e agli anni della romanizzazione.
Il cortile del castello ospita frammenti architettonici e statue romane risalenti alla prima età imperiale.
Tra i tanti manufatti presenti emergono le urne biconiche (tipiche del IX-VIII secolo aC), i buccheri e le ceramiche etrusco-corinzie e greche (VII-VI secolo aC), i vasi della collezione Odescalchi (VI-V secolo aC), la lastra del Guerriero (rinvenuta a Ceri), la statua di Charun (IV secolo aC), le antefisse a testa femminile e numerosi ex voto di terraccotta.
Pagina dedicata al museo dal sito del Comune di Cerveteri
Pagina dedicata al museo dal sito della Soprintendenza

Museo Nazionale Cerite



LA STORIA DEL CRATERE Il museo cutodisce due reperti particolarmente interessanti: il cratere e la kylix di Eufronio.
L'avventurosa storia del Cratere di Eufronio, destinato a contenere il vino durante i simposi, comincia nell'Atene del VI secolo aC, intorno al 510, quando il vasaio Euxtheos produsse il manufatto e il noto ceramografo Eufronio, uno dei maestri della tecnica decorativa a figure rosse su fondo nero, lo decorò e lo firmò (insieme a Euxtheos), consegnadogli in tal modo il proprio nome.
Il vaso fu in seguito trasferito in Etruria e ceduto ad una ricca famiglia dell'antica città di Cerveteri; dopo essere stata trafugata agli inizi degli anni settanta del XX secolo, probabilmente da un sepolcro della Necropoli monumentale di Greppe Sant'Angelo, l'opera è stato recentemente restituita all'Italia dal Metropolitan Museum of Art di New York.


Cratere di Eufronio, particolare

LA DECORAZIONE DEL CRATERE Sul Cratere è raffigurata la morte di Sarpedonte, figlio di Zeus, che fu re dei Lici e, alleato dei troiani, fu ucciso da Patroclo durante la guerra di Troia; l'autore della decorazione immortalò la scena del ritorno in patria del defunto, sostenuto dalle personificazioni del Sonno (Hypnos) e della Morte (Thànatos) guidate da Hermes, il messaggero degli dei.
La seconda decorazione presente sul vaso mostra alcuni guerrieri nell'atto di prepararsi per la battaglia.

LA KYLIX La Kylix, realizzata dallo stesso Eufronio ma decorata dal suo allievo Onesimos, è invece una coppa donata anticamente ad un santuario rinvenuto nella zona di Cerveteri e fu restituita all'italia nel 1998 dal Getty Museum di Malibu (Usa).
Le decorazioni dell'opera raccontano episodi relativi alla guerra di Troia illustrando, ad esempio, l'uccisione di Priamo e di Astianatte per mano di Neottolemo, figlio di Achille.


LA NECROPOLI DELLA BANDITACCIA La necropoli della Banditaccia, adagiata su un pianoro nei pressi di Cerveteri e principale area di sepoltura dell'antica città etrusca, è una delle più estese del mondo antico. L'area attualmente aperta al pubblcio si estende per quasi 10 ettari, un decimo dell'estensione totale della necropoli.

Cerveteri, Necropoli della Banditaccia

Il sepolcreto, attraversato da una via lunga più di 2 km e utilizzato tra il IX secolo aC e l'età ellenistico-romana (I secolo aC), ospita circa 20.000 tombe a camera e, per le sue caratteristiche uniche, è stato inserito nel 2004 nell'elenco dei patrimoni dell'Umanità dall'UNESCO.

Cerveteri, Necropoli della Banditaccia - Tomba a pozzo

Il sito ospita numerosi tipi di sepoltura: dalle tombe a pozzo del periodo villanoviano (IX-VIII secolo), adibite alla conservazione di urne cinerarie biconiche, alle tombe a fossa per inumazione, risalenti alla fine dell'VIII e all'inizio del VII secolo aC e coperte da semplici lastroni o da blocchi aggettanti; dai tumuli circolari con copertura emisferica (monumentali nel VII secolo e più piccoli nel VI secolo), sorti in seguito alla forte diffusione del rito inumatorio e segnati dalla presenza di camere scavate nel tufo (come la tomba della Capanna e il tumulo Mengarelli), alle tombe a dado (VI secolo) allineate lungo le strade della necropli, adottate in seguito alla diffusioni di contrasti sociali e caratterizzate da minor esuberanza stilistica e da maggior uniformità; dagli ipogei del IV secolo, occupati da un unico ambiente e con banchine appoggiate alla pareti, ai rari e imponenti monumenti funerari dello stesso periodo, appartenuti a famiglie gentilizie.

Cerveteri, Necropoli della Banditaccia - Tomba a dado


PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Pagina dedicata all'evento
Locandina dell'escursione Federtrek
Visite guidate alla Necropoli e al Museo di Cerveteri
Programma del convegno

si invitano gli interessati a verificare la pubblicazione di eventuali aggiornamenti e a raccogliere informazioni presso le sedi opportune
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immagini e testi di Stefano Rosati

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