"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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DJALMA SANTOS
'O LATERAL ETERNO'

Solna, stadio Rasunda, 20 giugno 1958. Davanti a più di 50.000 spettatori la nazionale del paese in cui il caLcio è quasi una religione vince per la prima (e certamente non ultima volta) nella sua storia la coppa del mondo.
Nella squadra brasiliana che sconfigge per 5 reti a 2 la Svezia di Liedholm, Hamrin e Gren giocano future leggende del calcio mondiale come Pelé, Vava, Garrincha, protagonisti del torneo, e un loro connazionale che fino a quella gara ha guardato tutte le partie del Brasile dalla panchina.
Il titolare di una sola partita è il quasi trentenne Djalma Santos, il titolare di una sola partita in soli novanta grandi minuti si guadagna il titolo di campione del mondo e un posto nella squadra dei migliori giocatori del mondiale svedese.

LA CARRIERA NEI CLUB Dejalma Pereira Dias dos Santos, noto come Djalma Santos, nasce a San Paolo il 27 febbraio del 1929 e, dopo aver lavorato come ciabattino, comincia a giocare come centrocampista nel Portuguesa alla fine degli anni quaranta.
Le sua qualità però si esaltano sulla fascia destra, dove presto si sposta e dove è tra i primi terzini (insieme, sulla sinistra al compagno di nazionale e quasi omonimo Nilton Santos) ad alternare con successo la fase difensiva e quella offensiva, trasformando il modo di interpretare il ruolo e facendo da precursore a calciatori come Carlos Alberto e Cafu (campioni del mondo rispettivamtne da terzi destri nel 1970 e nel 1994).
Coloro che lo hanno visto giocare descrivono Djalma Santos come un gicoatore molto bravo tecnicamente, capace di effettuare dribbling addirittura nella propria area di rigore e tanto corretto da non essere mai espulso nella sua lunga carriera.
Dopo più di 400 partite, e due vittorie nel torneo Rio-San Paolo, con la maglia tricolore della Portuguesa Djalma Santos si trasferisce, alla fine degli anni cinquanta, al Palmeiras che lascia dopo un decennio arricchito da due successi nella Taça Brasil (antenato del Campionato nazionale Brasiliano) per chiudere la carriera con l'Atletico Paranaense al termine della stagione 1969-1970.

IN NAZIONALE Parallelamente alla carriera coi club Djalma Santos vive una lunga e ricca avventura con la maglia verdeoro della nazionale con cui esordisce a Santiago del Cile contro il Perù il 10 aprile del 1952 in una gara del Campionato Panamericano, torneo vinto dallo stesso Brasile.
Djalma santos partecipa con il Brasile a quattro edizioni della Coppa del Mondo (Svizzera 1954, Svezia 1958, Cile 1962, Inghilterra 1966) esordendo in occasione della gara Brasile - Messico 5-2 nel 1954.

LA BATTAGLIA DI BERNA L'edizione svizzera del 1954 è legata ad un incontro tra i più duri della storia dei mondiali e del Brasile, una partita passata alla storia come "la battaglia di Berna", una partita cui Djalma Santos prende parte e in cui segna il suo primo goal con la maglia della nazionale.
Allo stadio Wankdorf di Berna si affrontano, in una gara che mette in palio l'approdo alle semifinali del torneo, il Brasile, reduce dal dramma sportivo vissuto quattro prima dopo la mancata vittoria della Coppa del Mondo al Maracanà, e l'Ungheria, imbattuta da quattro anni e rappresentante di un rivoluzionario modo di giocare a calcio.
Il Brasile ha vinto, per sorteggio il suo girone, dopo aver battuto il Messico e aver pareggiato con la Yugoslavio.
L'Ungheria è giunta prima nel suo gruppo sconfiggendo nella prima partita 9-0 la Corea del Sud e nella seconda 8-3 la Germania Ovest.
Il terreno di gioco è viscido a causa del maltempo e controllare la palla risulta difficoltoso.
Dopo meno di dieci minuti l'Ungheria si trova avanti di due reti grazie ai goal realizzati da Nandor Hidegkuti e Sandor Kocsis. Djalma Santos su rigore segna il primo goal del Brasile al minuto diciottesimo.
Il secondo tempo porta prima un rigore realizzato da Mihaily Lantos per l'Ungheria e poi un gioco molto duro con tre espulsioni (Nilton Santos, Jozsef Bozsik e Humberto Tozzi) a causa della quali il Brasile termina in nove giocatori e l'Ungheria in dieci.
Le reti che fissano il risultato sul 4-2 a favore dei magiari sono realizzate al 65' da Julinho e due minuti prima del 90' di nuovo da Sandor Kocsis.
Il Brasile viene così eliminato, gli scontri tra ungheresi e brasiliani proseguono negli spogliatoi.

CAMPIONE DEL MONDO Dopo l'esperienza fatta di una sola grande partita e di un immenso trionfo in Svezia nel 1958, il percorso di Djalma Santos in nazionale si sposta in Cile dove si disputa il Mondiale del 1962.
In questa occasione Djalma disputa tutte le partite e, nella finale vinta per 3-1 contro la Cecoslovacchia, favorisce il goal di Vava.
Al 71' minuto il Brasile sfrutta una rimessa laterale nei pressi dell'area di rigore cecoslovacca.
Il pallone viene lanciato lungo la linea laterale verso il centrocampo e verso Djalma Santos che, voltando le spalle alla porta avversaria, ne prolunga il volo con un altissimo pallonetto.
Il portiere cecoslovacca Schrojf, al limite dell'area piccola, salta e afferra il pallone che però gli sfugge e rimbalza verso Vava. L'attaccante brasiliano segna senza fatica il terzo goal dei sudamericani, quello che chiude la partia e consegna la coppa al Brasile per la seconda volta consecutiva.

THE END Nel 1966 Djalma Santos pertecipa per l'ultima volta ad un torneo valido per l'assegnazione della Coppa del Mondo, quello organizzato e vinto (a Wembley) dall'Inghilterra, e lo fa al posto di Carlos Alberto, una delle stelle nascenti del calcio carioca.
Djalma Santos gioca le prime due gare del campionato, quella vinta per 2-0 sulla Bulgaria e quella perse per 3-1 a Liverpool con la solita Ungheria, per poi cedere il posto da titolare in occasione della partita, di nuovo a Liverpool, tra il Brasile e una delle squadre più brasiliane d'Europa, il Portogallo.
L'incontro tra la squadre dei vecchi colonizzatori e quella dell'ex colonia viene vinto dagli europei (guidati da Eusebio, nativo della colonia portoghese del Mozambico) con il punteggio finale di 3-1. I campioni del mondo sono eliminati al primo turno, un'era calcisitica si conclude a Liverpool.
Djalma Santos chiude in questo modo la sua partecipazione alla Coppa del Mondo che gli vale, oltre ai già citati titoli del 1958 e del 1962, anche l'inserimento per tre volte (1954, 1958, 1962) nella miglior squadra del torneo, unico caso nella storia insieme a Franz Beckenbauer.
Terminata la carriera di calciatore Djalma Santos intraprende quella di maestro, una nuova avventura professionale che lo porta anche in Italia, dove negli anni ottanta allena una squadra giovanile e apre una scuola calcio a Bassano del Grappa. Ai suoi discepoli insegna a vivere la partita di calcio come un divertimento.
Considerato il più forte terzino della storia del calcio, inserito da Pelè nel FIFA 100 (l'elenco dei 125 giocatori più forti della storia del calcio, 123 uomini più 2 donne) e soprannominato dallo scrittore Eduardo Galeano "Muralha, Djalma Santos è morto a Uberaba (nello stato di Minas Gerais) il 23 luglio 2013, a causa di un'insufficienza respiratoria e di una polmonite. Il Brasile lo ha celebrato come "o lateral eterno".



di Stefano Rosati

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