"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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ROMA
SANTA MARIA DEL POPOLO


C'è una chiesa, a Roma, che conserva capolavori dell'arte e custodisce leggende e misteri della storia, è la Basilica di Santa Maria del Popolo, sede dell'omonimo titolo cardinalizio e di una delle parrocchie più antiche della Città Eterna.

Roma, Santa Maria del Popolo

La Basilica di Santa Maria del Popolo, dal 1250 affidata agli Agostiniani, sorge tra il Pincio e Porta del Popolo (in origine Porta Flaminia) e si affaccia sul lato settentrionale dell'omonima piazza situata tra Piazzale Flaminio e Via del Corso; sull'edificio posto davanti alla chiesa si può osservare la lapide dedicata alla memoria dei carbonari italiani Angelo Targhini e Leonida Montanari la cui tragica vicenda è stata raccontata nel film "Nell'Anno del Signore" realizzato dal regista Luigi Magni.

Roma, Santa Maria del Popolo

TRA LEGGENDA E REALTA'
Il sito attualmente occupato dalla chiesa ospitava anticamente il Mausoleo dei Domizi Enobarbi, con la tomba di Nerone; l'area guadagnò, in epoca medievale, una fama negativa tra i romani che, a causa della presenza dei resti dell'odiato imperatore, iniziarono a considerarla infestata dagli spiriti maligini e cominciarono a temere, in particolar modo, un pioppo cresciuto nei pressi del sepolcro del principe.

Roma, Piazza del Popolo

Papa Pasquale II, dopo aver ricevuto in sogno la richiesta da parte della Madonna di edificare un tempio in Suo onore, fece abbattere il pioppo e fece costruire al suo posto, nel corso dell'ultimo scorcio dell'XI secolo e forse come ringraziamento per l'esito positivo della prima crociata, una piccola cappella dedicata alla Madre di Dio e degli uomini, alla Madonna del popolo.
L'originario umile luogo di culto cristiano, la cui edificazione fu fortemente finanziata dal popolo romano, fu ingrandito, secondo lo stile gotico, nel corso della prima metà del XIII secolo da Papa Gregorio IX per essere in seguito, nel corso della seconda metà del XV secolo, ricostruito e ulteriormente ampliato dagli operai di Sisto IV, cui si deve anche la facciata originaria.

Roma, Santa Maria del Popolo

GRANDI ARTISTI
Nella basilica lavorarono alcuni tra i più grandi artisti d'epoca rinascimentale: Donato Bramante, agli inizi del XVI secolo, Raffaello Sanzio e Andrea Sansovino, ideatore nei primi anni dello stesso XVI secolo dei grandiosi monumenti funebri dei cardinali Ascanio Sforza e Girolamo Basso della Rovere.
Gian Lorenzo Bernini restaurò l'edificio alla metà del XVII secolo, su incarico di Alessandro VII, e ne ideò le attuali caratteristiche barocche; a Pinturicchio si deve invece la volta del coro con l'incoronazione della Vergine e la Pala d'altare della Cappella della Rovere (la prima sulla destra dell'ingresso).
L'edificio, a forma di croce latina e chiuso da volte a crociera, è occupato da tre navate e ospita quattro cappelle sul lato sinistro e altrettante su quello destro; altre cappelle si aprono sul transetto, al di sopra del quale si trova una delle tante cupole di Roma.

Roma, Santa Maria del Popolo, Cappella Theodoli
La Cappella, dedicata a Santa Caterina e San Girolamo, si trova accanto alla Cappella Cerasi, che conserva due tele dipinte da Caravaggio, e rappresenta la prima novità introdotta rispetto al transetto quattrocentesco. La statua di Santa Caterina d'Alessandria (sull'altare), gli affreschi sulle pareti e sulla volta furono realizzati da Giulio Mazzoni nel XVI secolo.

La cappella Chigi in particolare, concessa da Papa Giulio II al banchiere e mecenate Agostino Chigi e collocata sulla sinistra dell'ingresso, fu disegnata da Raffaello Sanzio; il progetto dell'artista urbinate si ispirò a quello realizzato da Bramante per la Basilica di San Pietro e al Pantheon e fu realizzato, solo nelle parte dei mosaici e delle statue, da artisti quali Lorenzetto, Raffello da Montelupo (autori delle statue di Giona e di Elia e anche iniziatori rispettivamente dei monumenti funebri di Agostino e Sigismondo Chigi, su modelli di Raffaello), Luigi De Pace, Francesco Salviati e Sebastiano del Piombo (cui si devono i mosaici della volta, le pitture presenti nelle lunette e la pala d'altare); le statue di Daniele e Abacuc furono invece commissionate successivamente a Bernini, ultimatore anche dei monumenti di Agostino e Sigismondo Chigi, da Papa Alessandro VII, pronipote dello stesso Agostino.
La Chiesa di Santa Maria del Popolo ospita inoltre un'icona bizantina della Madonna, risalente al XIII secolo, e opere d'arte realizzate da Andrea Bregno e Guillaume de Marcillat, autore delle vetrate raffiguranti episodi della vita di Maria e Gesù; la tela raffigurante la Crocifissione di San Pietro e quella dedicata alla Conversione di San Paolo, furono realizzate invece da Caravaggio.

Roma, Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi
Crocifissione di San Pietro (Caravaggio)


Roma, Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi
Conversione di San Paolo (Caravaggio)

Roma, Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi
Assunzione della Vergine (Carracci)


LE TELE DI CARAVAGGIO
Le opere di Michelangelo Merisi detto Caravaggio si trovano sulle pareti laterali della Cappella Cerasi, collocata sulla sinistra dell'Altare maggiore e dedicata a Santa Maria Assunta e ai Santi Pietro e Paolo; tra le due famose pitture si può ammirare, presso l'altare sul fondo della cappella, un colorato dipinto dedicato all'Assunzione della Vergine e realizzata su tavola da Annibale Carracci.

Roma, Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi
Assunzione della Vergine (Carracci) a sinistra e Conversione di San Paolo (Caravaggio) a destra

"La Conversione di San Paolo", con l'imponente figura in primo piano di un cavallo e con il Santo steso a terra a braccia spalancate, e "La Crocifissione di San Pietro", rappresentata a testa in giù nel rispetto della tradizione e nella quale gli esecutori della sentenza di morte sono raffigurati come semplici manovali e non come crudeli carnefici, furono commissionate a Caravaggio da Monsignor Tiberio Cerasi, tesoriere generale della Camera Apostolica (una sorta di Ministro del tesoro) sotto Papa Clemente VIII Aldobrandini, agli inizi del XVII secolo e, secondo lo stile del pittore lombardo, sono caratterizzate dai forti contrasti tra luce e ombra (chiaroscuro) e dall'attenzione rivolta ai particolari realistici.

Roma, Santa Maria del Popolo
Conversione di San Paolo (Caravaggio), particolare

IL MISTERO DEI QUATTRO DIPINTI
La realizzazione di questi capolavori ha generato un vero mistero della storia dell'arte; Caravaggio infatti, ricevuta la richiesta del Cardinal Cerasi per le due opere dedicate alla Conversione e alla Crocifissione, realizzò inizialmente due dipinti su tavola (dei quali si è conservato, presso privati, solo quello dedicato alla Conversione) e soltanto in un secondo momento, dopo la morte del cardinale e per motivi non completamente chiari (è possibile che le prime due pitture siano state rifiutate dai responsabili dell’Ospedale della Consolazione, nominato erede universale dal cardinale, ma sembra anche plausibile che sia stato lo stesso Caravaggio a decidere di sostituirle), produsse le due tele attualmente conservate nella Basilica, indiscusso scrigno di storia e bellezza spalancato davanti agli occhi di fedeli e visitatori nel cuore affascinante e affollato di Roma.



PER MAGGIORI INFORMAZIOINI:
  • Pagina dedicata a Porta del Popolo
  • Sito dedicato alla Basilica di Santa Maria del Popolo
  • Sito dedicato alla Basilica di Santa Maria del Popolo
  • Sito dedicato alla Basilica di Santa Maria del Popolo
  • Pagina dedicata alla Basilica di Santa Maria del Popolo dal sito 060608.it
  • Pagina dedicata alla Basilica di Santa Maria del Popolo dal sito della soprintendenza speciale della città di Roma
  • Voce dedicata a Caravaggio dal sito della Treccani
  • Articolo dedicato alle tele dipinte da Caravaggio
    Pagina dedicata al mistero delle quattro opere dipinte da Caravaggio
  • Pagina facebook dedicata alla Cappella Cerasi
  • Voce dedicata a Tiberio Cerasi dal sito della Treccani

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