"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

ARCHIVIO

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VEIO E AUGUSTO


La sede di Formello dell'Associazione Archeoclub d'Italia, con il patrocionio della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale, della Parco di Veio e del XV Municipio di Roma, ha organizzato, in occasione delle celebrazioni preparate a Roma per il bimillenario della morte dell'Imperatore Augusto, l'iniziativa

AB URBE CONDITA. AUGUSTO, LIVIO E VEIO

L'evento è previsto per sabato 27 settembre, dalle ore 16.00 alle ore 18.00, presso l'Area Archeologica di Veio e intende ricordare la rifondazione dell'antica città, avvenuta per volontà del primo imperatore romano.
Ai partecipanti sarà offerta una visita guidata, a cura dell'archeologo Alessandro La Porta, arricchita dalla lettura di brani di scrittori dell'antichità, in particolar Livio, e da intermezzi musicali.

Ingresso all'area archeologica: 2.00 euro

LE ORIGINI DI VEIO La città di Veio, come molti centri etruschi, si innalzava su un ampio pianoro, presso l'odierna Isola Farnese, ed era circondata dalle numerose necropoli sorte sui rilievi vicini.
I tanti piccoli villaggi originariamente disseminati nella zona di Veio cominciarono ad aggregarsi alla fine dell'età del bronzo e, a partire dagli inizi dell'età del ferro (seconda metà del X secolo aC), dettero vita ad un abitato unitario di circo 200 ettari, formato da gruppi di capanne alternati a spazi vuoti.

SCOPERTE RECENTI
Nella zona dove sorgeva uno di questi antichissimi villaggi sono riemersi i resti di un'abitazione risalente all'età del bronzo finale (tra XII e X secolo aC) e nel 2013, davanti al pianoro che ospitava la città etrusca, quelli di una necropoli.


Immagine tratta dal sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale
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LE NECROPOLI Le necropoli presenti nei dintorni dell'insediamento ospitavano migliaia di sepolcri, datati dal IX secolo (inizio dell'età villanoviana) al VII/VI secolo aC, e hanno offerto agli archeologi le più antiche testimonianze della pittura funeraria etrusca, rinvenute presso la Tomba delle Anatre (VII secolo aC) e quella dei Leoni ruggenti (inizio VII secolo aC).

LA CITTA' ETRUSCA Il centro urbano di Veio, fiorente in special modo tra VIII e VI secolo aC, è stato solo parzialmetne esplorato e attualmente si conoscono una cinta muraria del V secolo aC, il noto Santuario di Apollo di Portonaccio, il tempio di età arcaica sulla rocca e varie aree sacre come quella di Giunonre Regina e qualle della località Campetti.
Il Tempio di Apollo ha restituito in particolare il celebre gruppo scultoreo di Apollo ed Ercole, ritratti durante una lotta e attualmente conservati presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
L'impianto urbanistico della rocca cittadina, presso l'altura di Piazza d'Armi, risale alla fine del VII secolo e, con il suo regolare tracciato stradale, è uno dei più antichi d'Etruria.
Tra VII e VI secolo aC. le campagne circostanti il centro urbano, probabilmente in seguito ad una crescita della popolazione, furono occupate da piccole fattorie, abitate da singoli nuclei familiari.

VEIO E ROMA Veio fu una delle prime rivali di Roma, con la quale si trovò in concorrenza sin dagli albori dell'età regia romana per il controllo del basso Tevere.
La città fu conquistata, nel 396 aC, dai soldati romani guidati da Furio Camillo e fu il primo centro etrusco a cadere sotto il dominio di Roma.

L'ETA' ROMANA I romani, come già avevano fatto gli etruschi, stabilirono nel territorio occupato, almeno fino all'età tardorepubblicana, molte piccole proprietà contadine, e lasciarono numerose testimonianze della loro presenza. I vincitori, secondo le iscrizioni, edificarono templi, terme e un teatro. All'epoca imperiale romana risalgono anche alcune tombe.
La città divenne colonia, forse all'epoca di Cesare, e poi municipio (municipium Veiens), sotto Augusto.
Veio visse il suo ultimo periodo di gloria nel corso del I secolo dC, quando vennero edificate costruzioni prestigiose come quella da cui provengono le dodici colonne ioniche oggi visibili a Roma sulla facciata di palazzo Wedekind, sede del quotidiano "Il Tempo", in Piazza Colonna.
L'insediamento fu definitivamente abbandonato nel corso del V secolo aC.
Immagine di Palazzo Wedekin

Le colline del Lazio centrale avevano affiancato i destini dell'etrusca Veio e di Roma ma la storia li divise irreparabilmetne e così, oggi, Roma è una città viva, popolata da milioni di persone, mentre di Veio restano soltanto affascinanti testimonianze archeologiche.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Pagina dedicata all'evento dal sito della Soprintendenza dell'Etruria Meridionale
Voce dedicata a Veio dal sito della Treccani
Voce dedicata a Veio dal sito della Treccani
Pagina dedicata a Veio dal sito della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria Meridionale
Sito dedicato all'Apollo di Veio
Sito del parco di Veio
Pagina del sito del Parco di Veio con foto dell'antica città

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