"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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VETRALLA
CONFERENZA SUL K2


La Biblioteca Comunale "Alessandro Pistella" di Vetralla ospiterà, venerdi 24 ottobre 2014, una conferenza dedicata al tema

K2. LA MONTAGNA DEGLI ITALIANI"


Immagine tratta dal sito della Biblioteca Comunale di Vetralla

L'incontro, il cui inizio è programmato per le ore 16.30 e al quale sarà possibile partecipare gratuitamente, sarà curato da Francesca Marini, socia trentennale del Club Alpino Italiano, e proporrà spezzoni originali dei filmati girati durante la spedizione italiana del 1954.

LE PRIME SPEDIZIONI
Il K2 si trova tra lo Xinjiang, in Cina, e il Gilgit-Baltistan, in Pakistan, ed è in altezza, con i suoi 8611 metri, la prima vetta del Karakorum (una catena montuosa dell'Asia centrale che si innalza tra l'India e i già citati Cina e Pakistan) e la seconda della terra.
La montagna ricevtte il nome di K2, una semplice sigla legata all'ordine di misurazione delle vette del Karakorum, dal Colonnello T.G. Montgomery, del Suvey of India, ed è conosciuta anche con i nomi di Chogori (Gran monte), Monte Godwin Austen (dal nome del colonnello inglese che effettuò le prime rilevazioni nel 1861), Dapsang, Qogir Feng (in cinese) e Akbar.
Il K2 fece il suo ingresso nella storia dell'alpinismo all'alba del XX secolo: nel 1902 una spedizione internazionale (anglo-svizzera) diretta da O. Eckenstein raggiunse i 5670 metri e nel 1909 una squadra italiana diretta da Luigi Amedeo di Savoia (duca degli Abruzzi) identificò un itinerario lungo le sperone sudorientale (lo sperone Abruzzi) e raggiunse i 6100 metri.

LA MONTAGNA DEGLI ITALIANI
Fra la fine degli anni venti e il 1953 si registrarono quattro nuove spedizioni, una italiana (prevalentemente scientifica) diretta nel 1929 da Aimone di Savoia (duca di Spoleto) e da Ardito Desio e tre statunitensi nel 1938, nel 1939 e nel 1953. L'impresa del 1938, diretta da Charles Houston, si spinse fino a quota 7925 metri, mentre quella del 1939, guidata dallo scalatore di origine tedesca F. Wiessner, toccò gli 8380 metri di altezza; la spedizione del 1953, comandata per la seconda volta da Houston, si fermò invece a 7900 metri.
La vetta era vicina e a raggiungerla furono, alle ore 18.00 del 31 luglio 1954, due membri, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, di una spedizione italiana diretta nuovamente da Ardito Desio, organizzata dal Club Alpino Italiano (e finanziata anche dal Consiglio nazionale delle ricerche e dal Comitato olimpico nazionale) e composto anche dal medico Guido Pagani, dal geofisico A. Marussi, dal geologo e petrografo B. Zanettin, dal geodeta e topografo F. Lombardi, dall'etnologo P. Graziosi, dall'ingegnere Pino Gallotti, dal disegnatore Cirillo Floreanini, dal fotografo e cineoperatore Mario Fantin, dagli alpinisti Ubaldo Rey, Gino Soldà, Sergio Viotto, Mario Puchoz (morto durante la spedizione e sepolto ai piedi del K2), Erich Abram, Ugo Angelino e Walter Bonatti e da dodici pakistani (un rappresentante del governo locale, un aiuto topografo e dieci portatoi d'alta quota fra cui Amir Mahdi).
Il K2 era diventato la montagna degli italiani.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Pagina dedicata all'evento dal sito della Biblioteca di Vetralla
Voce dedicata al K2 dal sito della Treccani
Voce dedicata al K2 dal sito dell'Enciclopedia Britannica (in inglese)
Articolo dedicato all'impresa italiana del 1954 dal sito del Corriere della Sera
Copertina dedicata dalla Domenica del Corriere all'impresa italiana (dal sito www.ilfattoquotidiano.it

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