"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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VULCI
NUOVA SCOPERTA ARCHEOLOGICA


La necropoli dell'Osteria di vulci si è resa protagonista di una nuova scoperta archeologico.
Durante alcuni lavori finalizzati alla valorizzazione del Parco archeologico e naturalistico di Vulci e realizzati dal Comune di Montalto di Castro, dalla Regione Lazio e dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria Meridionale, è infatti riemerso un sepolcro risalente alla fine del VI secolo aC e appartenente ad una bambino etrusco di circa 10 anni.
La sepoltura è stata rinvenuta nei pressi della principesca Tomba della Sfinge, famosa per l'omonima statua, ed è formata da un piccolo dromos (corridoio d'accesso), da un vestibolo e da due camere.
Uno deelle camere ha custodito per millenni il corredo del defunto, comprendente buccheri, ceramiche d'impasto, una piccola ascia, una lancia, un coltello in ferro e oggetti di bronzo.
La presenza, tra i reperti, di una piccola sfinge permette di supporre l'esistenza di un legame familiare tra l'ospite di questo sepolcro e quello della vicina tomba della Sfinge.

LA NECROPOLI E LA SFINGE La necropoli dell'Osteria ospita sepolcri noti dal XIX secolo come la Tomba del Sole e della Luna, la Tomba Panatenaica e la Tomba dei Soffitti intagliati e, in seguito alla campagna di scavo 2011-2012, ha restituito la monumentale Tomba della Sfinge.
Quest'ultima sepoltura risale al VI secolo aC e, viste le caratteristiche architettoncihe, apparteneva probabilemnte ad una famiglia illustre. Alla tomba si accede attraverso un dromos molto lungo (circa 27 metri) mentre l'interno del sepolcro è occupato da tre ambienti. Tra gli oggetti rinvenuti durante gli scavi emerge sicuramente la scultura in nenfro raffigurante una sfinge, probabilmente collocata all'ingresso della tomba e originariamente colorata di rosso.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI
La notizia del ritrovamento sul sito del Comune di Montalto di Castro
Sito del museo di Vulci
Voce dedicata al bucchero dal sito della Treccani
La storia di Vulci sul sito pagineveloci.net

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di Stefano Rosati

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