La Civita di Tarquinia, la città antica di Tarquinia posizioanta a pochi chilometri da quella moderna, ospiterà, sabato 6 settembre a partire dalle ore 17.30, una visita guidata, inserita nel calendario della XIX edizione di Tarquinia a porte aperte, dal titolo
SITI ARCHEOLOGICI ALL'IMBRUNIRE
TAGETE E TARCONTE SUL PIAN DI CIVITA
Durante la visita saranno illustrati dai membri della missione dell'Università di Milano gli scavi realizzati nel sito; Giovanna Bagnasco Gianni, direttrice dello scavo, racconterà rituali e credenze degli antichi abitanti della città affidandosi ai brani degli autori antichi.
TAGETE E TARCONTE
Tagete, secondo una tradizione latina, fu un fanciullo d'origine divina, spuntato improvvisamente dalla terra nel territorio di Tarquinia, che illustrò agli Etruschi l'arte della divinazione; i suoi insegnamenti furono raccolti da Tarconte, fondatore di Tarquinia e di Pisa e depositario delle conoscenze religiose etrusche, in alcuni libri sacri (detti spesso tagetici). Tarconte compare anche nell'Eneide di Virgilio nel ruolo di un re etrusco alleato di Enea.
Voce dedicata a Tagete dal sito della Treccani
Voce dedicata a Tarconte dal sito della Treccani
PARTECIPAZIONE
L'evento della Civita si svolgerà a numero chiuso (max. 60 partecipanti).
Offerta minina € 10,00 (gratuita per i soci).
Si prega di prenotare contattando i seguenti numeri: 0039.333.4644284/0039.339.5780369/0039.335.5868299 oppure via mail a: info@amicitombeditarquinia.eu
Le visite sono funzionali alla promozione dell'Associazione e alla raccolta fondi per la realizzazione della porta di protezione alla tomba dei Vasi Dipinti.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Pagina dedicata all'evento dal sito tarquiniaturismo.it
Sitto dell'Ass. Amici delle tombe dipinte
Pagina dedicata all'Ara della Regina (tempio edificato presso l'antica Tarquinia) dal sito pagineveloci.net
Pagina dedicata all'antica città di Tarquinia dal sito pagineveloci.net
si invitano gli interessati a verificare la pubblicazione di eventuali aggiornamenti e a raccogliere informazioni presso le sedi opportune
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foto e testo di Stefano Rosati
